Medicina di Genere

Dalla Medicina di Genere alla Medicina Genere Specifica

Uomini e donne sono diversi, anche davanti alla malattia.

La Medicina di Genere nasce dall’evidenza dell’esclusione delle donne dalla ricerca e dalla pratica clinica ed offre quindi  la reale possibilità di considerare e di curare adottando un altro paradigma di riferimento, rispetto a quello imperante nell’ambito medico del giovane/adulto maschio bianco.

 Il paradigma adottato pone in relazione la salute e il rischio di patologia con i differenti ruoli sociali, culturali ed economici determinati dal ‘genere’.

Medicina di Genere non significa medicina declinata al femminile, bensì una medicina che considera le differenze tra i sessi come determinanti tanto nella salute quanto nella malattia.

Tali differenze non sono soltanto biologiche, ma sono soprattutto funzionali, psicologiche, sociali, culturali e ambientali.

Considerare tali differenze si traduce nella pratica clinica in approcci terapeutici più efficaci perchè costruiti su misura e cure più appropriate vista la diversa risposta alle cure tra uomo e donna.

Poichè la donna è stata da sempre esclusa dalla ricerca e dalla pratica clinica si cerca di dare ora maggior attenzione a quelle patologie a prevalenza femminile, ma sottolineando la non esclusività della medicina al femminile, in tali approcci si studiano anche patologie che, nonostante siano prevalenti nelle donne, compaiono anche nell’uomo; con necessità, quindi, di maggior approfondimento.

 Con l’idea di una cura personalizzata e integrata, la Medicina di Genere è molto vicina ad un altro grande paradigma in ambito medico-scientifico che si sta diffondendo, quello della PsicoNeuroEndocrinoImmmunologia (PNEI).

 La PNEI studia e interviene sul legame tra la mente, il corpo e l’ambiente esterno. Concentra la sua attenzione sulle dinamiche di comunicazione reciproca e bidirezionali tra queste dimensioni, che condividono uno stesso linguaggio costituito da peptidi, neurotrasmettitori, ormoni e altre sostanze. Tali conoscenze aiutano nel comprendere l’effettivo funzionamento della persona nel suo complesso e pertanto possono supportare la comprensione del diverso funzionamento della donna rispetto all’uomo.

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